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Differenza fra domicilio fiscale e domicilio professionale
In questo articolo andremo a capire meglio la differenza fra domicilio fiscale e domicilio professionale, e in che modo possono essere gestiti nel caso in cui decidiamo di lavorare in un contesto dinamico come un ambiente in coworking.
Facciamo chiarezza su questo argomento ampliando il campo e facendo un breve riassunto sui termini che ci possono essere utili.
Tipologie di Domicilio
In generale possiamo affermare che il domicilio è il luogo in cui svolgiamo la nostra attività lavorativa o la nostra professione. È il posto dove sviluppiamo l’attività economica e dove si ricevono tutte le comunicazioni inerenti ad essa. Ma il semplice domicilio non è la stessa cosa del domicilio fiscale.
- Il domicilio fiscale deve rispondere al dovere tributario della persona: di conseguenza per le persone giuridiche il domicilio fiscale corrisponde alla sede legale della propria attività, in alternativa alla sede amministrativa. O ancora al luogo dove svolge la maggior parte del suo lavoro, che può essere anche presso la propria residenza. (Per le persone fisiche il domicilio fiscale invece corrisponde al comune nel quale sono regolarmente registrate all’anagrafe).
- Il domicilio professionale il luogo dove si svolge la maggior parte della propria attività e deve essere quella rilevata altresì per la propria iscrizione all’Albo. Questo perché deve essere garantita la reperibilità per qualsiasi comunicazione necessaria o verifica da attuare. Perciò nel caso in cui la sede della propria attività dovesse cambiare, dovrà essere trasferita anche la propria iscrizione all’Ordine. Luoghi saltuari non vengono riconosciuti invece come domicili professionali.
Dopo questa breve distinzione, andiamo ad approfondire questi temi, soprattutto per conoscere le soluzioni nel caso in cui abbiamo l’interesse o la necessità di lavorare in ambienti coworking presso i business center dedicati, non solo in modo saltuario ma anche in modalità pressoché continuativa.
Domicilio fiscale: di cosa si tratta
Come possiamo intuire che per un libero professionista il domicilio fiscale può essere molto spesso lo stesso della residenza, soprattutto se non ha un proprio ufficio o sede dove svolgere la sua attività. Al giorno d’oggi molti professionisti lavorano da casa, espletando tutto ciò che riguarda il loro mestiere presso le mura di casa, nella loro zona ufficio. Di conseguenza, l’indirizzo della propria residenza anagrafica corrisponderà a quello del domicilio fiscale, dedicato al proprio lavoro.
Se siamo professionisti che lavoriamo da casa e abbiamo deciso di svolgere la nostra attività periodicamente in ambienti dedicati al coworking, possiamo stipulare il contratto atipico relativo a questo tipo di accordo, ma non dovremo e non potremo spostare il nostro domicilio fiscale. Il business center dove ci stiamo affidando per usufruire degli spazi e dei benefici che si riscontrano in ambienti lavorativi come questi, verrà considerato semplicemente una sede dove andremo a svolgere il nostro lavoro.
La differenza tra domicilio fiscale e domicilio professionale è che il primo è collegato al dovere tributario della persona fisica e non. Per i fini dell’applicazione corretta della dichiarazione dei redditi, il domicilio fiscale deve, di concetto, corrispondere al luogo che permette alla legge fiscale di far comprendere con chiarezza la competenza degli uffici tributari rispetto alla persona domiciliata. Di conseguenza è chiaramente comprensibile il motivo per il quale il domicilio fiscale non possa essere spostato presso una sede di business center che mette a disposizione per più persone e aziende, uffici e stanze comuni.
Ecco di seguito ben elencati, i criteri di applicazione dedicati al domicilio fiscale (che vedremo essere ben diverso dal domicilio professionale):
- una persona giuridica deve avere domicilio fiscale presso la sede legale delle sua attività;
- in alternativa presso la sede amministrativa;
- come successiva opzione, presso la sede secondaria o una stabile organizzazione;
- se non sussiste nessuno dei casi sopra citati, il domicilio fiscale deve essere destinato presso il comune in cui si svolge l’attività prevalente (che può essere spesso presso il proprio indirizzo di residenza anagrafica).
Domicilio professionale: cos’è
Vediamo ora come funziona invece il domicilio professionale che deve rispettare altri criteri di applicazione.
Se siamo liberi professionisti senza negozio, laboratorio, ufficio o altra sede specifica di lavoro, nel momento in cui abbiamo l’iscrizione all’Albo di competenza, avremo confermato anche il nostro domicilio professionale presso il luogo nel quale svolgiamo di più la nostra professione: spesso corrispondente alla nostra residenza, tale indirizzo sarà strettamente collegato alla nostra iscrizione all’Albo. Succede questo perché è importante venga costituito un posto che diventi il centro principale del nostro lavoro e delle relazioni di business che si andranno a creare. Se dovessero esserci più sedi nelle quali lavorare, si dovrà fare una valutazione in termini di tempo, frequenza, continuità ecc. del lavoro svolto e definire il domicilio professionale in base alla maggior frequenza in un posto piuttosto che in un altro. La scelta dovrà coincidere con quella segnalata in fase di iscrizione all’Albo, ed eventualmente modificata in tempi brevi nel caso in cui cambiassimo domicilio professionale.
La cosa interessante per il domicilio professionale, che lo rende diverso rispetto al domicilio fiscale, è la possibilità di conciliarlo presso il business center nel quale usufruire di tutti i servizi messi a disposizione. Non è un vantaggio da poco in quanto possiamo sfruttare i servizi di segreteria, di domiciliazione, l’uso di uffici, sale riunioni e tutto ciò che viene compreso nel pacchetto studiato in base alle nostre esigenze. Una soluzione del genere può essere valutata nel caso in cui abbiamo bisogno di spostare il nostro centro lavorativo presso una città diversa da quella dove viviamo e nella quale non abbiamo interesse a svolgere la maggior parte della nostra attività.
Invece di un ufficio in affitto, con obbligo di contratti piuttosto impegnativi e con costi spesso elevati, la soluzione di affitti specifici più o meno continuativi presso ambienti specializzati nel coworking è la scelta migliore. I servizi dedicati ad una soluzione di questo genere, garantisce un domicilio professionale, che a tutti gli effetti mette a disposizione: linea telefonica dedicata, ricezione di qualsiasi tipo di comunicazione relativa al nostro lavoro, accesso ad uffici attrezzati a lungo termine, stanze a noleggio per poche ore dedicate a collaboratori, ecc.
Senza dimenticare la sicurezza di una sede professionale e autorevole, diversa dal proprio ufficio di casa, o da altri posti momentanei, nei quali non ci sentiamo completamente a nostro agio. Abbiamo una sede di domiciliazione professionale nella quale poter lasciare in giacenza documenti e richiedere i servizi di segreteria annessi che facciano spedizioni al posto nostro per esempio.
Nel caso in cui decidiamo di scegliere un business center come domicilio professionale, è doveroso comunicare e far aggiornare i dati della nostra iscrizione all’Albo.
Differenza tra domicilio fiscale e domicilio professionale
La differenza tra domicilio fiscale e domicilio professionale è che il primo è collegato al dovere tributario della persona fisica e non. Per i fini dell’applicazione corretta della dichiarazione dei redditi, il domicilio fiscale deve, di concetto, corrispondere al luogo che permette alla legge fiscale di far comprendere con chiarezza la competenza degli uffici tributari rispetto alla persona domiciliata. Di conseguenza è chiaramente comprensibile il motivo per il quale il domicilio fiscale non possa essere spostato presso una sede di business center che mette a disposizione per più persone e aziende, uffici e stanze comuni.
Ecco di seguito ben elencati, i criteri di applicazione dedicati al domicilio fiscale (che vedremo essere ben diverso dal domicilio professionale):
- una persona giuridica deve avere domicilio fiscale presso la sede legale delle sua attività;
- in alternativa presso la sede amministrativa;
- come successiva opzione, presso la sede secondaria o una stabile organizzazione;
- se non sussiste nessuno dei casi sopra citati, il domicilio fiscale deve essere destinato presso il comune in cui si svolge l’attività prevalente (che può essere spesso presso il proprio indirizzo di residenza anagrafica).
Il Domicilio professionale è detraibile in partita iva?
Le spese relative al domicilio professionale possono essere detraibili, ma la detraibilità dell’affitto dipende dal tipo di spesa e dall’uso esclusivo o promiscuo dell’immobile.
- Uso Esclusivo
Se il domicilio professionale è utilizzato esclusivamente per l’attività lavorativa, le spese sostenute sono interamente detraibili. Questo include:
- Affitto o mutuo
- Utenze (elettricità, acqua, riscaldamento)
- Spese di manutenzione e riparazione
- Arredamento e attrezzature
- Uso Promiscuo
Se il domicilio professionale è utilizzato sia per scopi lavorativi che personali (uso promiscuo), la detraibilità delle spese è parziale. In genere, la normativa fiscale italiana consente di detrarre una percentuale delle spese complessive, proporzionata all’uso professionale. Ad esempio, se un professionista utilizza il 30% della propria abitazione per l’attività lavorativa, può detrarre il 30% delle spese relative.
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